Come ai tempi di Erode
![]() |
€ 16,00
EUR
Spedito in 2 giorni
|
Informazioni importanti
|
|
Altri formati: |
|
Descrizione Commenti dei lettori |
Il 30 ottobre 2007 Carla, una giovane rumena da poco immigrata in Italia con il marito e i tre figli si reca a scuola per prelevare i bambini. Le viene però detto che Jean, di undici anni, Suzana, di nove, e Aurora, di sette, sono stati portati via in mattinata da un’assistente sociale scortata dalla polizia. Dalla lettura del decreto del Tribunale dei Minori, Carla apprende di essere accusata di anaffettività. Il decreto stabilisce inoltre l’internamento dei bambini in una struttura segreta e la data della prima udienza: maggio 2008, ben otto mesi più tardi. Costituendosi in giudizio, Carla comprende che tutto è nato dall’ostilità di un’assistente sociale nei suoi confronti. Su pressione del legale della donna, Salvatore di Grazia, l’autore dell’opera, la data dell’udienza viene anticipata, ma è ormai iniziato per Carla un percorso molto duro da affrontare, che culmina con la richiesta di apertura di un procedimento finalizzato all’adozione dei bambini. Nel frattempo si riesce a ottenere l’autorizzazione per una breve vacanza dei bambini in Romania, presso i nonni paterni. Essendo Carla nella pienezza della potestà nel suo Paese e avendo il Servizio Sociale di Romania riscontrato l’adeguatezza materna e la volontà dei bambini di rimanere con la madre, i figli di Carla non fanno ritorno in Italia, dove, sulla base di quanto raccontato ai Servizi Sociali del loro Paese, hanno subito gravissime vessazioni fisiche e morali.
Biografia dell'autoreSalvatore Di Grazia, nato a Capodistria nel 1945, esercita la professione di avvocato matrimonialista in utroque, nei tribunali civili ed ecclesiastici. Ha svolto attività didattica e di ricerca in Diritto Canonico ed Ecclesiastico presso varie Università, per ultima quella di Bologna. Ha prodotto diverse pubblicazioni di argomento giuridico e, nel 2010, ha pubblicato La valigia per Trieste, che racconta le vicende del martoriato dopoguerra sul confine orientale. Informazioni aggiuntiveAccompagnano e arricchiscono il racconto le prefazioni, a cura di Francesco Morcavallo e Giovanbattista Camerini, e il contributo di Camillo Valgimigli che, dati alla mano, traccia con competenza un quadro dettagliato e inquietante dei limiti e delle prassi anomale dalla giustizia minorile in Italia.
Camillo Valgimigli Già responsabile Ausl Modena nell’ambito delle Patologie di confine. Giudice Onorario della Corte d’Appello di Bologna per i Minorenni della Regione Emilia-Romagna. Professore a contratto presso le Scuole di Specializzazione in Neuropsichiatria infantile e Geriatria e Gerontologia presso l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia.
Francesco Morcavallo Magistrato e Dottore di ricerca in Diritto Civile, già giudice del Tribunale per i Minorenni di Bologna. È autore di diverse pubblicazioni nell’ambito del Diritto Civile e in particolare del Diritto di Famiglia.
Giovanni Battista Camerini Neuropsichiatra infantile e psichiatra, docente di Psichiatria forense dell'età evolutiva presso le Università di Padova e La Sapienza di Roma, membro del CD della Società di Psicologia Giuridica.
Bibliografia a cura di Roberto Valgimigli Psicologo, psicoterapeuta, specialista in terapia sistemica e criminologia, coordinatore degli psicologi ed educatori presso il Centro di Terapia Intensiva per bambini e adolescenti con disagio psichico “Il Nespolo”, accreditato con l’Ausl di Modena. Media voto:
![]() |
Prima di essere pubblicato, dovrà essere approvato dalla redazione.
Salvatore Di Grazia
Inizia con questa dedica che l'autore ha volutamente stilata di suo pugno e destinata alla mia convivente -quasi a volere significare il compiacimento per aver superato un momento critico del meccanismo evolutivo procedurale che la vedeva protagonista involontaria assieme alle proprie figliole di una vicenda giudiziaria simile a quella descritta - la mia lettura della dettagliata e circostanziata pubblicazione che ho avuto il piacere e la soddisfazione di valutare attraverso una disamina attenta e diligentemente interessata. La scupolosa indagine descritta e tratteggiata con maestria dall'Avv. Di Grazia con dovizia di richiami peculiari, specifici della ortodossia Forense ma anche e soprattutto con snelle e pertinenti esposizioni di avvenimenti, circostanze ed episodi della più classica realtà quotidiana, rende il testo di facile interpretazione e piacevolmente stimolante nella progressione narrativa. Il lettore scorge nel contenuto del saggio proposto, una coscienza comune, un convincimento generale ed incondizionato verso ciò che l'immaginario collettivo ha ragionevolmente concepito circa i modi di agire dell'Organo Giudiziario Minorile e le sue deformate correlazioni con le Istituzioni Sociali. In questo si riconosce nei ruoli dei protagonisti, solidale con loro verso la ripugnanza ed il senso di smarrimento che genera il minaccioso operato dell'Ordinamento corporativistico dei Magistrati che forte della parvenza del legale, del giuridicamente incontestabile ed indiscutibile, emana i suoi provvedimenti inumani ed inesorabili. Auspico per il senso del Bene comune a cui tutti dovrebbero tendere, che l'esimio Avvocato abbia contribuito a stimolare una vivace riflessione sulle tematiche da lui suggerite e che la sua indubbia esperienza contrubuisca nel futuro a promuovere un progetto concreto di approfondimento su argomentazioni oggettive altrimenti distorte durante la fase di interpretazione e applicazione delle Leggi promulgate.
Grazie, Salvatore.
Pier Alberto Maletti