Viola Mammola e le bullortiche

L’inverno cede il posto alla primavera e, al limitare del bosco, una piccola Viola Mammola fa capolino in mezzo all’erba, tra le radici di un bel Maggiociondolo, isolata dalle altre viole e insidiata dalla prepotenza delle Bullortiche.

Queste ultime, forti del loro stare in branco e dei piccoli “spilli” che punteggiano le loro foglie insidiose, non perdono occasione per deridere la Viola Mammola e prendersi gioco di lei.

Tutto avviene nell’indifferenza generale, nessuno dei molti fiori del prato prende le difese di Viola, pur vedendo bene ogni giorno ciò che accade.

Solo il saggio Maggiociondolo, rassicura e protegge con tutta la sua altezza il piccolo fiore, che ammira per la sua grande dignità e la capacità di non piangersi addosso.

Un giorno due innamorati si fermano sotto al Maggiociondolo e lì si scambiano il primo bacio; sono loro ad accorgersi della grande bellezza della Viola Mammola. Proprio lei, che le Bullortiche hanno sempre definito “bruttina”, diventa di colpo il fiore più importante di tutto il prato.

Le Bullortiche, per lo smacco, sono costrette a chinare il capo.