Tra i ragazzi della valle dimenticata
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Descrizione Commenti dei lettori |
Si fa fatica, a credere che possa essere vero. Che possano ancora esserci in Italia posti come questo. Che lì, al centro della penisola, fra l’Abruzzo e le Marche, perso tra i boschi di castagne, esista veramente quel villaggio. Eppure è tutto vero. A Valle C. l’Italia non arriva. E i ragazzi di quella vallata l’hanno capito. Essi nutrono, verso il resto del mondo, una confusa, amara percezione di abbandono, di tradimento. Il loro risentimento raggiunge, come alito acre, chiunque varchi la soglia della valle. Si proietta su tutto ciò che li circonda. Su animali e uomini. Essi sanno che, dopo la terza media, per loro, non c'è niente. Li aspetta il villaggio con le sue interminabili giornate scandite dai ritmi della natura. Con i raduni di parenti, le foreste, le castagne… Il lavoro manuale e quello domestico. Cose in cui poesia, guerre, re e rivoluzioni, c'entrano poco… Elisabetta, all’epoca 27enne, una laurea in Lettere Classiche, viene nominata insegnante d’Italiano nella Scuola media di questa valle. Non sospetta minimamente l’avventura che l’attende. Si troverà di fronte a dei ragazzi fuori da ogni paradigma. Primordiali, talvolta tutto cuore, oppure indomabili, crudeli, iniziati senza filtri alla brutalità del mondo degli adulti. Elisabetta ha vissuto con quei ragazzi, per molti mesi, una relazione profonda, totale.
Carla
ha scritto:
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inserito: 21.01.2019 16:16
Consiglio vivamente questo libro a chi insegna, a chi impara, a chi ha voglia di una buona lettura.
Una scrittura limpida che accompagna un'esperienza umana e professionale che fa riflettere. I ragazzi di Valle D. vi entreranno nel cuore così come la loro insegnnte, proprio com'è successo a me.
Stefania
ha scritto:
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inserito: 21.01.2019 09:33
É proprio un bel libro, scritto molto bene e le doti descrittive della scrittrice sono veramente ottime!riesce davvero a trasmettere tutto l'amore che prova per quella terra e per il lavoro che svolge... Io l'ho letto tutto d'un fiato e consiglio a tutti di leggerlo.
Sorrentino Paolo
ha scritto:
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inserito: 16.01.2019 15:37
Ricorda il film Calvaire!
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Prima di essere pubblicato, dovrà essere approvato dalla redazione.
L'insegnate, quindi, oltre a trasmettere nozioni e saperi, “segna” il discente nella mente e, a volte, nel cuore.
Elisabetta non è una insegnante, ma è l'insegnante, che comunica nozioni dai libri alle menti ed è anche -cosa rara- in grado anche di “segnare” i cuori dei ragazzi di una scuola media di montagna.
Il libro è fatto di 47 piccoli capitoli (forse perchè le cose importanti si devono dire con poche parole) nei quali la scrittrice descrive la vita, le speranze, le aspettative, i problemi di ciascun ragazzo delle sue classi.
Nella descrizione di ogni singolo ragazzo e di ogni singola storia di vita si intravede chiaramente un grande senso di rispetto e di considerazione che ogni insegnante acquisisce quando realizza che dietro ad ogni singolo sguardo, dietro ad ogni singolo volto, c'è sempre una storia umana e familiare fatta -soprattutto- di piccoli e grandi problemi, da risolvere o da far restare irrisolti.
Tra questi volti c'è Attilio, lo studente di sedici anni tra i compagni di dodici anni, temuto e rispettato da tutti; c'è Ludovico, che sembra essere resiliente ovvero atarassico, ma che propone domande e elabora deduzioni acute; ci sono Attilio e Fabio e le loro assenze per “fare il maiale”; c'è Valentina, che può scegliere solo l'alberghiero dopo la scuola media; c'è Mirko, innocente e vittima di un bullo; ci sono Mirko e Valentina, “grati” al terremoto che ha permesso loro una diversa e migliore soluzione abitativa … presso la casa della Zia, e ci sono tanti altri volti di ragazzi e ragazze ai quali la Prof. di Lettere lascerà, anzi segnerà, qualcosa.
E la prova di aver segnato la vita di questi ragazzi la troviamo nelle ultime pagine del libro che descrivono l'ultimo giorno di scuola; la prova di aver lasciato qualcosa di bello ed importante nei ragazzi è il “bacio leggerissimo” che Ludovico fa cadere sulla guancia della Prof., la prova è il quaderno di Mirko, nel quale il nome della “prof. di italiano” è stato scritto vicino ad un cuore rosso, simbolo degli affetti più cari di quel ragazzo ….
L'anno scolastico successivo la Professoressa andrà in un'altra scuola ma porterà con se i ricordi di “una valle lontana” che, probabilmente, non dimenticherà mai.
Il libro di Elisabetta Verdone è un testo da leggere, Libro Cuore dei nostri giorni, piccolo manuale per tutti gli insegnanti, affinchè ciascuno riesca a portare un “segno” nell'anima di ogni studente che incontrerà.
Gianfranco Puca