La fiaba e la figura femminile
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La fiaba e la figura femminile è un saggio che offre una rilettura delle fiabe classiche, partendo dal presupposto che esse parlino dell’adolescenza e all’adolescenza, che raccontino questo complesso, affascinante e – talvolta – rischioso passaggio evolutivo. La scelta di considerare esclusivamente le figure femminili nasce dalla convinzione che – come spesso accade anche nel racconto mitologico e nelle opere letterarie, da Psiche a Eloisa, da Persefone a Didone a Ermengarda – siano proprio le fanciulle e le donne a vivere un più intenso processo mutativo, a evolvere e cambiare, indipendentemente dall’esito della metamorfosi che si compirà. La Sirenetta, Aurora, la Bella, così come le nostre moderne teenager, lottano e soffrono per integrare i cambiamenti del corpo – desiderati e temuti insieme – per realizzare il processo di separazione/individuazione dalle figure genitoriali e dal rassicurante mondo dell’infanzia, per realizzare la graduale strutturazione dell’identità di genere adulta e per aprirsi alla relazione con l’altro da sé. Per compiere questa metamorfosi, hanno ugualmente bisogno di madri e matrigne, streghe e fate, personaggi inquietanti e principi.
sonia poncia
ha scritto:
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inserito: 03.03.2015 15:58
Il presentimento che “LA FIABA E LA FIGURA FEMMINILE” fosse un bellissimo libro l’ha avuta la sera in cui ho avuto l’onore e il piacere di ascoltare l’autrice nella sua frizzante, divertente, ma soprattutto istruttiva presentazione. Leggendolo, ne ho avuto la conferma. Il libro ci fa passeggiare nel misterioso mondo delle fiabe, in una rilettura delle stesse, offrendoci interessanti spunti di riflessione.
giulia
ha scritto:
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inserito: 15.02.2015 18:31
Un consiglio appassionato e disinteressato a tutte le donne (e non solo), madri, educatrici, nonne… Comunque donne, perchè siamo sopratutto noi le attrici e le registe di quell'affascinante universo delle emozioni....Ho letto con grande entusiasmo, curiosità e interesse l'ultimo libro di Laura Romano (la fiaba e la figura femminile) e vi invito a non perdervelo!! Leggetevelo nella vostra intimità, prima che persone entusiaste come me, provino a raccontarvelo e a togliervi il piacere della sorpresa.
Nelle varie favole o fiabe ( con la giusta precisazione e differenza che Laura attribuisce al termine favola e fiaba) troverete un pezzetto della vostra vita di adolescenti, donne, madri o educatrici che siate o siate state. Laura affronta le sottili sfumature dell'adolescenza con la giusta ma delicata chiarezza e sensibilità con cui ha affrontato il tema della violenza in "Lividi" storie di donne ferite", e il tema della femminilità in "Come le fasi della Luna: pedagogia della femminilità". Grazie Laura, non voglio farti fretta, ma......aspetto il prossimo libro con grande entusiasmo!!! Giulia Giacomini Casartelli
irina
ha scritto:
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inserito: 04.02.2015 20:29
"L'obiettivo di vivere felici e contenti coincide con la capacità' di percorrere i sentieri della vita, di accettarne luci e ombre e di continuare a crescere cercando la piena realizzazione di se'". Questo è, a mio avviso, l' insegnamento prezioso che la dottoressa Romano ci ha voluto trasmettere attraverso il suo libro ricordandoci anche la rilevanza della figura femminile nella società' e nell'esperienza di vita di ognuno di noi. Essere brave donne e brave madri e' possibile, certamente. Ma è' un traguardo non facilmente raggiungibile... Una meta che presuppone il compimento e il superamento di tappe importanti della vita di quali, per esempio, l adolescenza e la strutturazione del l'identità' di genere adulta. Grazie per averci guidato in questo bellissimo viaggio attraverso il mondo delle fiabe. Grazie per averci fatto riflettere con estrema competenza e professionalità'. Consiglio questo libro a ragazze adolescenti, mogli e madri in cerca della felicità' e della serenità' dei figli, proprio come lo sono io!
irina crosta
ha scritto:
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inserito: 04.02.2015 19:59
"L'obiettivo di vivere felici e contenti coincide con la capacità di percorrere i sentieri della vita, di accettarne luci e ombre e di continuare a crescere cercando la piena realizzazione di sé ". Un grande insegnamento, questo. A mio avviso, la chiave di lettura di questo bellissimo libro che ci ricorda e ci insegna l importanza della figura femminile nella vita di ognuno di noi e nella società. Grazie Laura per averci fatto riflettere su tematiche importanti quali, per esempio, la realizzazione della nostra identità di adulti e la relazione con l'altro da sé. Grazie per aver fatto ciò attraverso il bellissimo mondo delle fiabe.
regina
ha scritto:
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inserito: 23.01.2015 12:03
Quanti di noi da piccoli hanno ascoltato fiabe lette da altri, poi più grandicelli le hanno lette autonomamente per sé stessi e ancora da adulti per i figli e/o nipoti.
Eh sì, le fiabe (classiche e moderne) costituiscono il genere letterario che ha appassionato maschi e femmine di un tempo e continua ad attrarre molti lettori. Nonostante, a volte, la trama sia intricata e qualche sequenza si presenti crudele, la convinzione di un lieto fine “e vissero felici e contenti” ti fa immedesimare in quel protagonista che verrà premiato con la felicità. Avendo avuto tra le mani il saggio “La fiaba e la figura femminile” per azioni promozionali, con il presupposto di una prossima ed ufficiale presentazione presso la Biblioteca Civica di Alzate Brianza, in primis ho potuto verificare l’impronta letteraria, ma soprattutto pedagogica del testo. Il saggio “La fiaba e la figura femminile” propone l’analisi di dodici brani in una chiave di lettura e dir poco particolare ponendo l’attenzione sui personaggi femminili (protagonista e non) con un lessico chiaro, efficace, alla “portata di tutti”; con un periodare scorrevole, quasi dialogico; con una snella ed essenziale presentazione della singola trama per lasciar spazio alle persone, ai comportamenti, alle relazioni…il tutto in 8/10 facciate per fiaba. I continui riferimenti a situazioni attuali attribuiscono al libro una veste reale e, soprattutto, pedagogica. La fantasia, l’invenzione, l’irreale, la magia passano in secondo piano, se non addirittura svaniscono; le giovani, le adolescenti, le madri, le figlie, le sorelle…sono in carne e ossa, sono quelle che incontri ogni giorno, forse siamo noi stesse. Nel contesto relazionale vengono considerati tutti i rapporti, anche quelli con le figure maschili (padre, marito, fidanzato, coetaneo…) quindi non si pensi ad un’opera completamente in rosa, anzi… Ringrazio l’autrice, la dottoressa Laura Romano, perché mi ha fatto scoprire con leggerezza ma non superficialità una nuova connotazione di personaggi fiabeschi che da bambina facevano parte del mio mondo immaginario e ora da insegnante propongo ai miei alunni nell’analisi del testo narrativo della fiaba.
gianpiero riva
ha scritto:
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inserito: 19.01.2015 19:15
Ho sempre creduto che le fiaba fosse l'espressione di una letteratura per bambini, costruita per rapire la curiosità infantile e, tutt'al più, capace di offrire, attraverso il trionfo del bene sul male e del buono sul cattivo, anche un insegnamento educativo di base. Ho letto e sentito raccontare fiabe da bambino, ne ho rilette e raccontate da genitore, ma mai, forse per un errato pregiudizio, ero riuscito a cogliere una sola goccia della tanta linfa che, grazie al libro di Laura Romano, ho potuto assaporare. Le pagine de "La fiaba e la figura femminile" mi hanno aperto un mondo nuovo e inatteso. Ho scoperto che le fiabe classiche sono nate anche come forma di intrattenimento degli adulti, quando non c'erano ancora libri e televisione, e sono state quindi rielaborate da esperti del settore per essere regalate ai bambini. Ho appreso, inoltre, che anche insigni studiosi, tra cui Freud, se ne sono occupati studiandone risvolti e significati. Ma ancora più sorprendente è ciò che ci regala l'autrice: con un'analisi che rivela un indubbio bagaglio di conoscenze e la sensibilità di chi sa scavare nel profondo dell'animo umano, Laura ci rivela un senso nuovo delle fiabe: dalle sue interpretazioni scaturiscono sfaccettature e significati che ci presentano le storie per bambini in una veste socio-antropologica tutta da scoprire. Basterebbe "La Bella addormentata nel bosco" per cogliere la portata del lavoro dell'autrice: il sonno della fanciulla è la presa di coscienza dei limiti umani, della propria finitezza e mortalità, che prende forma nell'età adolescenziale, caratterizzata da inevitabili conflitti interiori; il re che ordina di bruciare tutti gli arcolai e affida la figlia alle fate incarna l'errato tentativo dei genitori di sottrarre i figli ai presunti rischi della vita, privandoli peraltro delle normali esperienze che devono fare; il lungo sonno in cui è coinvolto l'intero reame è la necessità, per le figure chiamate ad educare, di prendersi una pausa per capire ciò che accade con l'adolescenza, senza farsi prendere da frenetiche ansie e imporre misure drastiche sbagliate. Ce n'è abbastanza, insomma, perché la fiaba diventi Fiaba.
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