Chissà dove vanno le lucertole d’inverno
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Descrizione Commenti dei lettori |
Scott Valenti, sceriffo di Portland (Maine), dopo aver accusato di omicidio una senatrice degli Stati Uniti, si trasferisce a Trappen Town (Louisiana). In una risaia nelle campagne della cittadina viene ritrovato il cadavere di un uomo. Lo strano omicidio avvia una catena di morti sospette. Lo sceriffo indaga su più fronti, ma viene ostacolato da un ambiente ostile, in cui alle verità taciute si sommano i richiami alla simbologia vudù.
Valeria
ha scritto:
![]() Voto:
inserito: 23.03.2021 17:34
Un libro che mi ha preso tantissimo, tra colpi di scena e ironia.
A Trappen Town, una cittadina della Louisiana, un uomo viene ritrovato morto in una risaia. Lo sceriffo Valenti (un personaggio che vi resterà incollato addosso ben oltre le pagine del romanzo) viene chiamato a indagare. Tra atmosfere misteriose, descritte con incredibile precisione, e personaggi stravaganti, Valenti si troverà alle prese con la risoluzione per niente facile e scontata di questo caso. L'ironia scorre tra le pagine di pari passo con il mistero. Una lettura davvero super consigliata (e di quello “stracotto” dello sceriffo Valenti non potrete davvero più fare a meno!)
Cinzia Boisi
ha scritto:
![]() Voto:
inserito: 21.03.2021 13:01
Ho conosciuto questo scrittore alla libreria Popolare in via Tadini a Milano qualche anno fa. Faceva un reading sulla letteratura americana. Ho comprato un suo libro di racconti ambientato negli Stati Uniti e sono rimasta colpita. Qualche giorno fa ho comprato il suo nuovo romanzo “Dove vanno le lucertole d’inverno”. Bello senza remore. È sempre ambientato negli Stati Uniti, a Trappen Town in Louisiana per essere precisi, e mi ha confermato la qualità di questo scrittore. Le descrizioni, la storia e quel velo d’ironia intelligente, rendono la lettura di questo libro piacevole e ti fanno riflettere. Un uomo viene trovato affogato in una risaia e lo sceriffo Valenti comincia a indagare. Valenti viene da Portland e non sa come funzionano le cose a Trappen Town tant’è che si lascia suggestionare dalle pratiche magiche che fanno capo al vudù.
Monica Reina
ha scritto:
![]() Voto:
inserito: 21.03.2021 11:45
Ho letto questo libro perché me l’ha suggerito un’amica che conosce l’autore. Di solito non leggo libri di autori poco noti, ma devo dire che mi sono ricreduto. È ambientato in Louisiana e il protagonista è uno sceriffo grasso e brutto. Un giorno trova un cadavere affogato in una risaia e comincia a indagare. Non è proprio un giallo, perché l’assassino lo scopre quasi subito, piuttosto sembra una riflessione su quanto le culture di un posto sono diverse da un altro. Lo sceriffo non è della Louisiana e mentre indaga si trova suggestionato da una serie di cose strano riconducibili al vudù. È scritto bene, descrizioni incredibili e dialoghi superlativi. A tratti è anche molto divertente.
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Prima di essere pubblicato, dovrà essere approvato dalla redazione.
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(2021)
Se non siete stati a Trappen Town (Lousiana) questo è il momento di fare un giro. Vi consiglio di passare dalla casamatta, nella parrocchia di Wooden Raft, troverete quel tricheco dal fiuto infallibile dello sceriffo Valenti. Non arrabbiarti Scott, userò qualche cliché per darti fastidio. Nel quartier generale dello sceriffo ci saranno ad accogliervi i suoi vice, tutti da leggere, uno più strambo dell’altro ma che nel momento giusto faranno la differenza. A Trappen Town, città “di stregoni e sciamani”, un uomo viene trovato morto in una risaia, con la faccia nel fango. Strano modo per uccidere qualcuno, non sarà l’unica stranezza, ma una vera e propria catena che porterà con sé altri morti. Fortuna che di fianco a Valenti, c’è il suo migliore amico, il “veggente coroner”, Little Doc. Il medico legale lo aiuterà a districarsi in un ambiente ostile e pieno di “sguardi strani” ma più di tutti sarà un sedicente pastore della congregazione dei dodici apostoli, ad aprire gli occhi allo sceriffo sugli abitanti, apparentemente tranquilli, ma che nascondono pratiche vudù e superstizioni fatali. Colpi di scena, ironia e riflessioni sullo status di salute dell’americano medio, sono ciò che più di tutto ho apprezzato anzi che mi ha tenuta incollata alle pagine (altro cliché sceriffo). Scott Valenti rifletterà a lungo su certi meccanismi malati che s’innescano nell’animo umano, andrà in cerca di risposte, non riuscirà a dormire e si ritroverà, all’alba, a fare colazione con uova, pancetta, salsiccia, funghi e caffè doppio, da Frosto’s. Sul suo Dodge non mancherà il blues, dillo sceriffo che Slim Harpo con la sua Baby Scratch My Back, ti ha cullato come un leone marino che sguazza sulle coste della California. Alla fine, dove vanno le lucertole d’inverno? Non ve lo dico, troppo facile. Siete curiosi? Io l’ho scoperto grazie a Valenti e al suo vice, il Barone.