Mùnscià
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Descrizione Commenti dei lettori |
Poco più di ventiquattro ore della vita di Ismaele Buonocore, manager industriale. Maggio 2033; la crisi del modello occidentale ha travolto ogni cosa, il terrorismo ha causato mostri e persino il suolo, maltrattato per decenni, si ribella. La società post-industriale è dominata dal Nemolok (Nemo), entità dispotica subdolamente pervasiva e politicamente indefinita, nemica di culture e libri; a esso tutto si riferisce: istituzioni, forze dell’ordine, tribunali, sindacati, rete informatica, testate giornalistiche, radiofoniche e televisive. Un mondo irto di muri e divisioni in cui tutto è omologato, senza spazio per sogni e giovani. Il pianeta, sconvolto da cataclismi naturali, provoca migrazioni di interi popoli inermi. Eppure la vita pare scorrere normale.
Media voto:
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Nadia Aliberti
ha scritto:
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inserito: 22.09.2024 09:32
Un libro commovente, doloroso e nel contempo colmo di speranza. E di sorrisi. Da leggere. Ne sarete travolti e stupiti.
Remo Giuliani
ha scritto:
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inserito: 22.03.2024 22:33
La storia di un futuro mai così attuale e presente.
Natalino Busca
ha scritto:
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inserito: 16.03.2024 08:59
Un po' Fenoglio, un po' Orwell. Follia, distopia e nostalgia. Crisi aziendali e sociali dal punto di vista di un dirigente industriale, sullo sfondo di una società che cambia dove si affacciano guerre, disuguaglianze, migrazioni di popoli, intolleranze, cataclismi naturali, e una politica che sa molto di attualità.
Luisa Selleri
ha scritto:
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inserito: 16.03.2024 08:56
In un futuro poco lontano Ismaele, dirigente aziendale scosso da traversie di fabbrica, una notte si rinchiude in ufficio e imbraccia un fucile, incurante della polizia in tenuta antisommossa. La mattina seguente conduce a molte nuove possibilità, verso un epilogo inatteso.
Natalino Busca
ha scritto:
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inserito: 13.03.2024 07:37
Un po' Fenoglio, un po' Orwell. Follia, distopia e nostalgia. Crisi aziendali e sociali dal punto di vista di un dirigente industriale, sullo sfondo di una società che cambia dove si affacciano guerre, disuguaglianze, migrazioni di popoli, intolleranze, cataclismi naturali, e una politica che sa molto di attualità.
Luisa Meloni
ha scritto:
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inserito: 13.03.2024 07:14
Il racconto di un mondo futuro mai così attuale. Di un mondo fantastico mai così reale. Di un giorno qualunque mai così straordinario.
Mara Liguori
ha scritto:
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inserito: 04.03.2024 14:24
Romanzo distopico ambientato in una realtà drammaticamente simile a quella che stiamo vivendo ogni giorno.
Mattia Insolia
ha scritto:
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inserito: 01.03.2024 08:36
Munscià è uno di quei romanzi che, nelle attuali condizioni politiche e sociali, è importante leggere. Nell’era di Trump e del ritorno degli estremismi, nell’era dei nuovi “muri” e del fondamentalismo islamico, nell’era dell’inasprirsi dei cambiamenti climatici e della globalizzazione questo, nonostante sia un romanzo distopico ambientato nel futuro, è un libro più contemporaneo e utile che mai. Asola, scrittore di Alba al suo quarto romanzo, ha creato un’opera davvero fondamentale per i nostri tempi. Ricorda 1984 di Orwell, per certi versi ‒ e non è un caso, forse, che Asola si sia laureato con una tesi proprio sullo scrittore inglese ‒ e Il racconto dell’ancella di Margaret Atwood per altri, ma al suo interno è forte e ben delineata anche una cultura italiana ravvisabile nello stile e nella costruzione dei personaggi. Mùnscià è un bel romanzo, ideato e scritto con maestria, con un ritmo che non si inceppa e che ha molto da offrire e molto da insegnare, costruito con mano ferma e che va dritto all’obiettivo."
* Ines Garzolli, "Avvenire": "(...) Ho riconosciuto il nostro presente nel futuro che fa da sfondo alla vicenda del protagonista (un dirigente asserragliato in azienda per un gesto disperato): in un mondo in crisi, leader arroganti sventolano bandiere gialloverdi nel nome del nuovo e urlano slogan contro migranti, tasse, libri e precedenti governanti, e a favore di armi e onestà. Eletti, eliminano dalle loro urla gli appelli contro le tasse e per l'onestà. Il libro pare scritto oggi, e non anni prima che i movimenti populisti e del cosiddetto cambiamento salissero al potere in troppi angoli del mondo. La vicenda principale scorre in una società orwelliana da Grande Fratello, nemica dei libri come in Fahrenheit 451: un mondo sconvolto da cataclismi, muri e divisioni, incapace di regalare orizzonti ai giovani. Una società in crisi di civiltà e cultura, come l'attuale, nella quale il mostro distopico siamo noi che permettiamo tutto questo. Solo il sogno di apertura al mondo di un ragazzo offrirà un riscatto, nel finale a sorpresa. Voglio essere come lui e non come ci governa." * Ernesto Ferrero in una conversazione a proposito del mio libro: «Non esiste una entità dispotica così subdola ed efficiente, e poi il nemico è in noi. Quella che stiamo vivendo è una vera e propria crisi di civiltà, in primo luogo culturale. Colpa anche di governi che hanno ridotto la scuola, momento primo ed essenziale di ogni processo formativo, a quel colabrodo che è diventata. I social hanno portato a galla tutta l'incultura, l'ignoranza, la dabbenaggine e diciamo pure la rozzezza e stupidità e volgarità di larghi strati della nazione.
Ines Garzolli
ha scritto:
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inserito: 25.02.2024 08:57
Ho riconosciuto il nostro presente nel futuro che fa da sfondo alla vicenda del protagonista (un dirigente asserragliato in azienda per un gesto disperato): in un mondo in crisi, leader arroganti sventolano bandiere gialloverdi nel nome del nuovo e urlano slogan contro migranti, tasse, libri e precedenti governanti, e a favore di armi e onestà. Eletti, eliminano dalle loro urla gli appelli contro le tasse e per l'onestà. Il libro pare scritto oggi, e non anni prima che i movimenti populisti e del cosiddetto cambiamento salissero al potere in troppi angoli del mondo.
La vicenda principale scorre in una società orwelliana da Grande Fratello, nemica dei libri come in Fahrenheit 451: un mondo sconvolto da cataclismi, muri e divisioni, incapace di regalare orizzonti ai giovani. Una società in crisi di civiltà e cultura, come l'attuale, nella quale il mostro distopico siamo noi che permettiamo tutto questo. Solo il sogno di apertura al mondo di un ragazzo offrirà un riscatto, nel finale a sorpresa. Voglio essere come lui e non come ci governa.
Elisa Accorsi
ha scritto:
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inserito: 22.02.2024 17:47
Ambientato in un futuro a noi mai così prossimo, non così dissimile dal nostro presente. Drammi e schiarite per un manager asserragliato armi in pugno in un'ufficio dell'azienda che dirige.
Teresio Asola
ha scritto:
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inserito: 18.02.2024 14:35
Qualche giudizio sul mio "Mùnscià":
* Mattia Insolia, "Mangialibri": "(...) Munscià è uno di quei romanzi che, nelle attuali condizioni politiche e sociali, è importante leggere. Nell’era di Trump e del ritorno degli estremismi, nell’era dei nuovi “muri” e del fondamentalismo islamico, nell’era dell’inasprirsi dei cambiamenti climatici e della globalizzazione questo, nonostante sia un romanzo distopico ambientato nel futuro, è un libro più contemporaneo e utile che mai. Asola, scrittore di Alba al suo quarto romanzo, ha creato un’opera davvero fondamentale per i nostri tempi. Ricorda 1984 di Orwell, per certi versi ‒ e non è un caso, forse, che Asola si sia laureato con una tesi proprio sullo scrittore inglese ‒ e Il racconto dell’ancella di Margaret Atwood per altri, ma al suo interno è forte e ben delineata anche una cultura italiana ravvisabile nello stile e nella costruzione dei personaggi. Mùnscià è un bel romanzo, ideato e scritto con maestria, con un ritmo che non si inceppa e che ha molto da offrire e molto da insegnare, costruito con mano ferma e che va dritto all’obiettivo." * Ines Garzolli, "Avvenire": "(...) Ho riconosciuto il nostro presente nel futuro che fa da sfondo alla vicenda del protagonista (un dirigente asserragliato in azienda per un gesto disperato): in un mondo in crisi, leader arroganti sventolano bandiere gialloverdi nel nome del nuovo e urlano slogan contro migranti, tasse, libri e precedenti governanti, e a favore di armi e onestà. Eletti, eliminano dalle loro urla gli appelli contro le tasse e per l'onestà. Il libro pare scritto oggi, e non anni prima che i movimenti populisti e del cosiddetto cambiamento salissero al potere in troppi angoli del mondo. La vicenda principale scorre in una società orwelliana da Grande Fratello, nemica dei libri come in Fahrenheit 451: un mondo sconvolto da cataclismi, muri e divisioni, incapace di regalare orizzonti ai giovani. Una società in crisi di civiltà e cultura, come l'attuale, nella quale il mostro distopico siamo noi che permettiamo tutto questo. Solo il sogno di apertura al mondo di un ragazzo offrirà un riscatto, nel finale a sorpresa. Voglio essere come lui e non come ci governa." * Ernesto Ferrero in una nota a proposito del mio libro: «Non esiste una entità dispotica così subdola ed efficiente, e poi il nemico è in noi. Quella che stiamo vivendo è una vera e propria crisi di civiltà, in primo luogo culturale. Colpa anche di governi che hanno ridotto la scuola, momento primo ed essenziale di ogni processo formativo, a quel colabrodo che è diventata. I social hanno portato a galla tutta l'incultura, l'ignoranza, la dabbenaggine e diciamo pure la rozzezza e stupidità e volgarità di larghi strati della nazione».
Maria Intini
ha scritto:
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inserito: 17.02.2024 19:18
Temevo fosse un libro fantastico. Ho scoperto un romanzo attualissimo, più reale che mai, che trova pieno fondamento nei problemi riscontrabili ogni giorno. Contenta di averlo letto e riletto. Da consigliare.
Marilena Ardizzi
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inserito: 16.02.2024 09:13
Un bellissimo romanzo, che tutti dovrebbero leggere in questo periodo di guerre e distopie che si avverano. L'ho letto d'un fiato, l'ho riletto e poi prestato alle mie amiche le quali a loro volta l'hanno prestato ad amici. Spero me lo restituiscano perché non vorrei perderlo.
Sonia Crevacuore
ha scritto:
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inserito: 31.05.2019 10:36
Mi è piaciuto molto. Un libro attuale nonostante l'ambientazione futura. Si riconoscono problemi e inquietudini del presente. Da non perdere. Leggetelo. Consiglio.
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Prima di essere pubblicato, dovrà essere approvato dalla redazione.
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